Si parte dalla raccolta di olive per ridare lustro agli oliveti presenti a Villa Adriana; si procede ripristinando i vigneti di uva pizzutello, lungo le pendici di Villa d’Este; e sistemando il santuario di Ercole Vincitore con l’idea originale di introdurre persino due coppie di pavoni liberi di volare nei giardini di Villa d’Este.
Piani ambiziosi quelli studiati per rilanciare il polo monumentale di Tivoli in ottica bio, visto che tra i progetti c’è quello di dar vita ad un olio cosiddetto ‘dell’imperatore’ visto che verrà prodotto a Villa Adriana, che fu residenza magnificente dell’Imperatore Adriano nel II secolo d.C.
Una delle figure più importanti della Roma Imperiale: letterato, architetto, musicista, amante dell’arte e dell’estetica, fece edificare questa magnificente villa come sua abitazione testimonianza di sfarzo e gloria.
L’olio dell’Imperatore
Arrivare quindi a produrre un olio il cui brand sia fortemente legato alla villa dell’Imperatore. Attirare quindi visitatori andando a proporre un prodotto eccellente dal punto di vista gastronomico.
Si partirà con una prima raccolta, andando poi a coinvolgere, da febbraio 2018, oltre 3mila ulivi. La nascita dell’olio di Adriano per creare un brand e sensibilizzare l’attenzione sui prodotti che provengono dal territorio; ma che non hanno avuto il giusto riconoscimento.
E dalla primavera le novità riguarderanno anche Villa d’Este: pronte due coppie di pavoni così da far rivivere le atmosfere del complesso monumentale rinascimentale. I pavoni saranno liberi di muoversi, il tutto grazie al lavoro di un allevatore.
Novità sul fronte dell’enogastronomia
Sarà poi la volta del Santuario di Ercole Vincitore, per il quale si prevede di ripristinare i filati di uva pizzutello, vale a dire una delle eccellenze gastronomiche di Tivoli note in tutta Italia, al punto che ogni anni viene celebrata una sagra apposita.
Non solo novità interessanti; ci sono anche problemi da risolvere. È il caso della tartarughe americane di Villa Adriana. Introdotte una decina di anni fa da qualche visitatore che le lasciò libere nel lago, oggi hanno raggiunto un diametro di oltre 20 centimetri e si sono andate a riprodurre creando una vera e propria colonia.
In sostanza una serie di novità all’insegna della flora e della fauna: animali rari e prodotti agricoli di alta qualità per il polo museale di Tivoli. Questo il progetto sulla carta nelle intenzioni del nuovo direttore del Polo monumentale di Tivoli.
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