Nei giardini di Villa d’Este, fino al 2019, presso due locali siti nel piazzale antistante la Fontana dell’Ovato, vi aveva sede il Laboratorio Museo Didattico del Libro Antico. Una struttura che era sede internazionale di seminari, conferenze e attività didattiche e che si occupava di libri antichi e papiri.
Nello specifico presso questo museo venivano conservati, restaurati, e ricostruiti con tecniche scientifiche apposite documenti librari antichi dal papiro alla carta stampata; il tutto con la collaborazione di studiosi e diversi esperti del settore.
Era un luogo di cultura e di ricostruzione storica situato proprio nel cuore di Villa d’Este, a sua volta uno dei luoghi più suggestivi di Tivoli universalmente apprezzato per l’architettura.
Alla ricerca del mito librario dell’antica Tibur
Lo scopo del Museo Didattico era quello di guidare i visitatori in un viaggio attraverso la memoria, alla scoperta della storia, segreti e tecnologie del “mito librario” dell’antica Tibur.
Nel laboratorio della villa venivano ricostruiti e trascritti documenti del territorio; ma anche testi librari per conto di Musei ed Università italiane e straniere. Un importante polo riconosciuto a livello nazionale e internazionale.
Il Museo Didattico del Libro Antico prevede è una struttura nata nel 1979 per il mondo della scuola. L’attività di questo museo era in collaborazione con il ministero della Cultura e con il ministero dell’Istruzione.
La sede era proprio nel cuore del simbolo della città di Tivoli, il piazzale della fontana dell’Ovato, con al centro la statua della Sibilla.
Il legame tra Tivoli e i libri
La tradizione libraia di Tivoli è legata ad alcuni aspetti storici: il Centro Monastico di S. Maria Maggiore ad, che fu inglobato alla fine del ‘500 nel complesso della Villa d’Este, svolse in epoca passata ruolo determinante nella diffusione, trascrizione e conservazione dei testi grazie all’opera di monaci amanuensi.
Leggenda vuole che la stessa Sibilla tiburtina portò a Roma, nell’83 a.c., la raccolta dei libri Sibillini andata distrutta nell’incendio del tempio di Giove Capitolino. Ecco perché l’attuale Museo laboratorio del Libro antico si presenta oggi come unico erede e custode di una tradizione antica.
Al suo interno vi erano custoditi esemplari anche di valore storico artistico; tra questi, antichi papiri, pergamene, codici miniati, manoscritti del Cardinale Ippolito II d’Este.
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