È stato architetto, pittore e antiquario italiano vissuto in pieno Risorgimento. Con le sue opere ha contribuito a rendere Tivoli così come oggi la conosciamo. Soprattutto in riferimento ad alcune sue opere, tra tutte Villa d’Este.
Nato a Napoli nel 1513, poco più che ventenne si trasferì a Roma dove inizio la sua carriera artistica soprattutto dipingendo facciate di palazzi e decorazioni. Nel 1549 fu sovraintendente agli scavi di Villa Adriana quindi decorò, su commissione del Cardinale Ippolito d’Este, quello che divenne il suo capolavoro: Villa d’Este.
La storia è nota: dal 1550 il Cardinale Ippolito d’Este si trasferì a Tivoli in quanto nominato governatore di quel territorio: decise allora di edificare una meravigliosa residenza, un’opera imponente in grado di competere con la bellezza della vicina Villa Adriana, appartenuta all’Imperatore Adriano più di mille anni prima.
Pirro Ligorio e Villa d’Este
Il progetto di Villa d’Este nasce su un antico monastero annesso alla chiesa di S. Maria Maggiore; il Cardinale Ippolito d’Este decide di affidare proprio a Pirro Ligorio, in virtù della sua fama di grande architetto, le prime indagini archeologiche su quei siti. Il tutto per verificarne la fattibilità.
Il lavoro iniziale di Ligorio fu quello di acquistare terreni nella valle sotto al monastero e di esplorare i siti archeologici circostanti. Pirro Ligorio, secondo i libri di storia, lavorò a Villa d’Este fino al 1555 (anno in cui il suo nome compare ancora nei libri contabili). Il progetto vero e proprio di Villa d’Este fu poi realizzato materialmente dall’architetto Albero Galvani
La rinascita di Villa Adriana
Il nome di Pirro Ligorio compare a Tivoli non soltanto in riferimento a Villa d’Este; nel 1549 infatti diresse gli scavi di Villa Adriana. Il merito della rinascita di quest’imponente opera appartenuta all’Imperatore Adriano fu proprio del diresse gli scavi di Villa Adriana il quale si rivolse sempre a Pirro Ligorio. Anche in questo caso a terminare i lavori fu Alberto Galvani dopo il 1560.
Dopo quell’anno Pirro Ligorio andò via da Roma e continuò a lavorare a molte altre opere in giro per l’Italia; nel 1580 gli fu conferita la cittadinanza onoraria di Ferrara per meriti acquisiti. Fu proprio qui, a Ferrara, che morì nel 1583.
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