A poche centinaia di metri dalla meravigliosa Villa Adriana sorge la tenuta la Rosolina, costruita nei primi del 700 da Francesco Antonio Lolli. In un’area dominata da boschi impenetrabili di lecci e querce piene di selvaggina nacque la struttura che oggi ospita la tenuta.
Proprio in un luogo così impervio le famiglie appartenenti alla vecchia Tibur decisero di costruire in quei luoghi piccoli edifici da adibire a ‘casini’ di caccia la cui finalità era quella di difendere dalle intemperie, oltre che di essere utilizzati come postazioni dalle quali sparare agli animali da cacciare.
Edifici a pianta rettangolare con numerose finestre, proprio come quello edificato dai Lolli. La struttura nel secolo successivo cambiò la sua originale vocazione e divenne un casale agricolo dove allevare animali.
La struttura Tenuta Rosolina oggi
Oggi la tenuta la Rosolina è una azienda specializzata nella produzione di olio tramite la raccolta manuale delle olive. Chi risiede in questa struttura può quindi godere di una vacanza riposante a contatto con il verde e, soprattutto, con i sapori del territorio.
Tivoli è da sempre nota per la produzione di olio di oliva; e la tenuta la Rosolina nel solco di questa tradizione offre ai propri ospiti un olio, con il marchio di famiglia Lolli, prodotto dagli olivi che crescono sui terreni ove ancora oggi si possono ammirare le vestigia della Villa Adriana.
Perché la struttura è situata a pochi passi da quella che fu la dimora dell’Imperatore Adriano nel II secolo d.C.
La fattoria didattica
Il fondo della tenuta la Rosolina sorge su parte del territorio su cui un tempo era presente la villa di Adriano. L’olio che la famiglia Lolli produce deriva dall’unione di diverse ed antiche varietà di olive, alcune delle quali conosciute già in epoca romana.
La tenuta la Rosolina presenta anche una cosiddetta fattoria didattica: si tratta di una fattoria all’interno della azienda presso la quale periodicamente si vanno a organizzare attività educative che coinvolgono bambini e ragazzi. Un modo per avvicinare i più giovani alla natura, in controtendenza con la moda attuale che li vede sempre più a contatto con tecnologie digitali di ogni sorta.
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