Villa d’Este a Tivoli non è nota solo per le splendide fontane, per i magnificenti giardini e per l’edificio centrale, Palazzo d’Este. Questa meraviglia rinascimentale è famosa anche per la presenza di alberi di ogni genere.
A partire dalla Rotonda dei Cipressi che si trova nella parte inferiore del giardino, raggiungibile attraverso il piazzale di fronte alla Fontana di Nettuno. La rotonda è così chiamata in quanto circondata da imponenti e maestosi alberi di cipresso.
Il giardino della villa è caratterizzato anche dalla presenza di pini secolari che contribuiscono a conferire alla villa un aspetto romantico e che servivano a portare refrigerio, nei mesi estivi, al cardinale Ippolito II d’Este e agli ospiti che si intrattenevano nel giardino. I cipressi di Villa d’Este sono cantati anche nell’opera “Il Notturno” di Gabriele D’Annunzio.
Il pino marittimo a Villa d’Este
E tra le specie arboree che è possibile visionare all’interno del giardino di Villa d’Este vi è anche il pino marittimo: una specie non propriamente comune nella zona. Questi alberi furono piantati, insieme con i cipressi, nel XVII secolo andando a prendere il posto di agrumi e viti che prima erano presenti.
Il pino marittimo è un albero sempreverde originario dell’Italia e diffuso soprattutto nelle aree del Mediterraneo: in particolare sulla costa tirrenica. Questo esemplare di pino può raggiungere i 30 metri di altezza acquisendo tonalità tra il marrone e il rosso porpora lungo la corteccia.
Nella mitologia greca questo pino evoca il mito della ninfa Pitys; amata da Pan, il dio dei boschi, e anche da Borea, il vento del nord. Dopo aver scelto Pan subì la vendetta da parte di Borea che la soffiò via spingendola già da una parete rocciosa: quando era in punto di morte trovò Pan il quale la trasformò in un pino. Secondo la leggenda ogniqualvolta Borea soffia, dalle pigne del pino esce una resina trasparente che rappresenterebbe le lacrime di Pytis.
Allori e sequoie
Un altro esemplare botanico molto presente a Villa d’Este è l’alloro: nota pianta aromatica presente largamente in Italia nelle zone mediterranee, nasce come arbusto ma può diventare un vero e proprio albero.
Anche per quanto riguarda questa specie arborea vi è una leggenda che vuole che in essa sia presente lo spirito di Dafne, la ninfa amata dal dio Apollo, e da lui tramutata in pianta dopo essere stata respinta. Nell’antica Roma l’alloro aveva inoltre una funzione celebrativa ed era segno di potere su qualcun altro.
A corollario di questo i giardini di Villa d’Este sono poi arricchiti dalla presenza di sequoie, limoni, mirti e alberi da frutto di ogni genere: un ulteriore motivo per effettuare una visita guidata a Villa d’Este, magari usufruendo dei servizi di una guida turistica che racconti tutte queste leggende legate alla villa.
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