La Sabina:  Viaggio alla scoperta della bassa Sabina

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Oggi andiamo alla scoperta della Sabina , un territorio ancora  poco conosciuto  dove la storia si intreccia  alla leggenda. Vi faremo conoscere usi e costumi di un popolo antico, visiteremo   caratteristici  borghi medievali a vocazione agricola   caratterizzati  da paesaggi collinari dove ulivi  millenari si distendono a perdita d’occhio.

 

Posizione geografica della Sabina

La  Sabina è un territorio molto esteso che si trova  in Italia centrale. Esso confina in parte con l’Abruzzo, con il Lazio, con le Marche e con l’Umbria. In epoca antica tuttavia  il territorio della Sabina era  più esteso ed  era compreso tra l’alto Tevere e l’Appennino Marchigiano, corrispondente all’attuale provincia della città dell’Aquila e di quella di Rieti. Il popolo dei  Sabini discendevano dagli antichi Umbri, precisamente dal ceppo dei Sabelli da cui deriva il nome dei  Sabini.

 “Il famoso ratto delle Sabine “

La  tradizione ci dice che Romolo dopo aver fondato Roma insieme ai suoi compagni realizzò il rapimento delle donne  Sabine per  aumentare  la popolazione della città. A seguito di ciò ci fu un conflitto che solo grazie all’ intervento delle  donne Sabine non sfociò in una guerra vera e propria, anzi si  giunse  a un accordo tra le due parti sancendo un alleanza tra Romani e Sabini. Alla morte di Romolo sul trono di Roma sedettero  addirittura  re di origine sabina  quali il Re Numa Pompilio  e Anco Marzio. Solamente nel 290 a.C a   il popolo dei Sabini venne definitivamente conquistato dai Romani. 

La Via Salaria

La via di comunicazione più importante tra Roma e la Sabina è la Via Salaria. Essa quasi sicuramente fu tracciata prima della fondazione della città di Roma ( 756 a.C)  proprio dai Sabini. Sapete perché questa antichissima via consolare prende tale  nome? Per via del sale  che in epoca antica era la materia prima utilizzata per la conservazione degli alimenti . La via Salaria da Roma  raggiungeva la  zona di Rieti e poi  fu prolungata fino al Mar Adriatico .

L’alta Sabina 

Tradizionalmente la Sabina viene divisa tra Alta e Bassa Sabina. Nell’ alta Sabina ci sono i territori di pertinenza della città di Rieti ,le aree abruzzesi e umbre. Tra i centri più importanti dell’Alta Sabina in provincia di Rieti troviamo: Castelnuovo di Farfa, Fara in Sabina, P. Catino, Cottanello, Collevecchio, Cantalupo in Sabina, Magliano Sabina, etc.. Comuni di pertinenza dell’Umbria: Cascia, Norcia, Narni e  il paese di Amelia  mentre in Abruzzo ci sono l’Aquila, Amiterno, Popoli, Montereale etc..

La Bassa Sabina riguarda i territori più meridionali legati alla provincia di Roma ,infatti questo territorio è anche chiamato la Sabina Romana. I centri più importanti  della  Bassa Sabina sono il paese  di Palombara Sabina, Montelibretti Monteflavio,  Nerola,  Montorio Romano , Moricone. Di  questo territorio in epoca romana faceva parte anche l’antica città di Tivoli, famosa per la villa dell’Imperatore Adriano, e i territori che si sviluppavano a est di Tivoli compresi tra Licenza, famosa per la presenza della villa del Poeta Orazio e l’antico centro di Trebula, oggi chiamata Ciciliano.

Monumenti   da visitare in Sabina e itinerari religiosi 

Sono tanti i monumenti che si possono visitare in Sabina. Ogni singolo paese,ogni singola località  meriterebbe  in realtà una sosta..  Tra i monumenti più  famosi della Sabina ,nel territorio di Fara in Sabinatroviamo l ‘Abbazia  benedettina di Farfa  insieme al suo caratteristico Borgo che la circonda. Questo eccezionale monumento dista  poco meno di 40 km dalla città di Roma.

L’ Abbazia è situata ai piedi del Monte Acuziano  ed è  circondata da boschi e ulivi millenari. Fondata tra il 506 e il 570 dal Vescovo Lorenzo Siro , subirà  ulteriori trasformazioni in epoca carolingia, gotica , rinascimentale..etc. Nel 1928 per la bellezza del monastero e della Basilica fu dichiarata monumento nazionale.

Un altra sosta da fare  è nel territorio  di Monteleone Sabino  dove a circa 7 km dal centro urbano troviamo una bellissima Chiesa  romanica dedicata a Santa Vittoria che venne uccisa in epoca romana dall’ Imperatore Decio. In località Torri in Sabina c’è invece la Chiesa di Santa Maria in Vescovio risalente al VII secolo  dove troviamo affreschi duecenteschi e trecenteschi raffiguranti il Giudizio Universale.

In provincia di Rieti troviamo anche numerosi santuari francescani . A Greccio la tradizione ci dice che San Francesco dimorò sul Monte Lacerone. Un altro splendido borgo medievale è il paese di Labro che  da un lato  si affaccia sul lago di Piediluco  dall’altro è chiuso dal massiccio del Monte Terminillo, la montagna dove i Romani vanno a sciare essendo dotata anche di una funivia e d’impianti di risalita.  Monte Terminillo è famoso anche le piste da sci di Fondo .

La strada dell’Olio

La Sabina  è un territorio a vocazione agricola. Tutto il territorio della Sabina è disseminato di uliveti e di frantoi. Tra i prodotti più famosi di questo territorio troviamo la produzione di olio D.O.P. ossia un olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta che gli è stato riconosciuto nel 1995. Esso è stato il primo olio in Italia a ottenere tale certificazione . Tutto ciò  ha portato anche alla realizzazione di un Museo dell’Olio e una serie di eventi legati alla raccolta delle olive e a Frantoi Aperti .

Museo dell’Olio 

Nel piccolo e grazioso  borgo di Castelnuovo di Farfa è stato inaugurato nel 2001 il Museo dell’olio della Sabina dove si ripercorre la storia di questa antica cultura olivicola. Informazioni: Palazzo Perelli, Viale Regina Margherita Castelnuovo di Farfa

Non solo olio..

In questo territorio ricco di aree boschive  troviamo un altro prodotto di eccellenza tipico di queste zone: il tartufo. Nei boschi della Sabina e sugli altipiani del Monte Terminillo  crescono pregiati tartufi neri. Un altro tubero anche se meno prezioso caratterizza la produzione di queste aree: le patate che vengono prodotte nella zona di Leonessa  piccolo borgo montano meta di turisti tutto l’anno. Un altro prodotto di eccellenza del territorio sabino è la Igp Castagna reatina che viene prodotta sia in località Antrodoco che nel Cicolano. Come non citare il pecorino di Amatrice e il suo Guanciale Amatriciano?

La Sabina …una terra da scoprire,sotto il profilo culturale,enogastronomico,paesaggistico e naturalistico!

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