Tivoli sorge a pochi chilometri da Roma, facilmente raggiungibile tramite la strada Tiburtina; una realtà ricca di fascino, cultura e tradizioni anche dal punto di vista dell’enogastronomia. Ci sono tantissimi ristoranti tipici, trattorie e locali dove assaporare prodotti tradizionali e piatti della cucina ‘tiburtina’.
Si tratta soprattutto di ricette semplici e genuine, affini alla tradizione enogastronomica romana data la vicinanza fisica; e con una forte matrice popolare, tipica della cultura di queste terre. Una visita guidata a Tivoli può essere occasione per affiancare anche in tour gastronomico alla scoperta di sapori antichi dal gusto inconfondibile. Andiamo a vedere cosa mangiare a Tivoli.
L’olio extra vergine di Tivoli
Ciò che contraddistingue questa realtà locale incastonata nel verde e a pochi chilometri dalla Capitale è la sua connotazione contadina e popolare che si basa sulla lavorazione dei prodotti tipici della terra. Su tutti, l’olio di oliva.
Si tratta di un olio extra vergine famoso e che trova in questi territorio così naturali l’humus ideale per proliferare. Quello di Tivoli è un olio caratterizzato da livelli di leggerezza impareggiabili anche in virtù di un livello molto basso, quasi inesistente, di acidità.
Su tutto il territorio tiburtino è possibile trovare tantissime aziende che producono olio extra vergine di livello eccelso. Non a caso esiste la denominazione DOP per olio extra vergine d’oliva delle terre tiburtine. Si parla di un olio dal colore giallo oro e con sfumature di verde, con un odore fruttato e un retro sapore leggermente amarognolo.
Un prodotto che in epoche passate rappresentava l’alimento base delle popolazioni locali e, di conseguenza, uno dei prodotti più abbondanti nelle coltivazioni. Oggi la produzione d’olio è in costante aumento e rappresenta una delle eccellenze di Tivoli.
Altri prodotti tipici di Tivoli
Ma mangiare a Tivoli non è soltanto olio di oliva; come ogni località tipica italiana sono tanti i piatti legati alla tradizione locale. L’uva pizzutello ad esempio. Così chiamata per la sua forma conica, è una varietà di uva sia bianca che nera tipica di queste zone al punto che dal 1845, giorno in cui a Tivoli venne papa Gregorio XVI, una volta l’anno si festeggia con la Sagra del Pizzutello.
Altri piatti tipici tiburtini sono il pangiallo, dolce tipico della cucina popolare a base di miele, frutta secca, uva sultanina, cacao amaro, cioccolata fondente e scorze di arancia. E poi la scafata, un preparato di verdure a base di carciofi, patate, fave, piselli, cipolla e aglio.
Ed ancora la pizza cresciuta, dolce tipico pasquale a base di zucchero, vermouth bianco, olio di oliva, anice, limone ed aranci. Data la vicinanza con la Capitale, a tutti questi piatti si aggiungono quelli tipici della cucina romana apprezzati in tutta Italia.
In sostanza una visita a Tivoli può essere occasione per conoscere un luogo magico ricco di storia, cultura e fascino; abbinandola ad un tour enogastronomico tra i piatti tipici locali.
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