Museo di Villa Adriana
Museo di Villa Adriana: Area Archeologica di Villa Adriana
Oggi vi porteremo alla scoperta del Museo dell’ area archeologica di Villa Adriana riaperto al pubblico di recente dopo un lungo restauro durato decenni. Il Museo è stato ricavato all’interno di un edifico di epoca adrianea e si sviluppa su due livelli.
L’edificio all’ epoca di Adriano era caratterizzato da tutta una serie di ambienti disposti su due livelli che dovevano essere utilizzati quasi sicuramente come camere da letto forse destinate agli ospiti che venivano ricevuti nella grande area del Canopo destinata dunque non solo al culto di Antinoo amato da Adriano e divinizzato dopo la sua morte , ma anche come enorme area triclini are estiva destinata a sontuosi banchetti.
Esso viene a trovarsi in prossimità dell’area più famosa di Villa Adriana, quella del cd. Canopo che rimanda all’Egitto. Seguiteci in questo itinerario ideale alla scoperta di preziosissimi manufatti che un tempo abbellivano e impreziosivano la Villa voluta dall’Imperatore Adriano , costruita tra il 118 d.C e il 138 d.C anno della morte di Adriano .
Il Museo e le opere in esso custodite
Il museo come già accennato è stato ricavato all’interno di un edifico che caratterizza il lato occidentale del famosissimo Canopo che viene costruito in memoria del giovinetto Antinoo amato dall’imperatore Adriano e che muore in circostanze poco chiare annegando nelle acque del fiume Nilo nel 130 d.C
Il Museo ospita tutta una serie di manufatti rinvenuti nella Villa Adriana a partire dagli anni ‘50 quando, subito dopo la seconda guerra mondiale, vengono avviate all’interno dell’area archeologica numerose campagne di scavo.
Una parte di questi reperti sono stati collocati all’ interno del museo, gli altri numerosissimi reperti sono visibili nei musei più prestigiosi del mondo, a partire dai Musei Vaticani, Musei Capitolini , Palazzo Massimo, il Museo del Louvre, British Museum, Ermitage a San Pietroburgo etc..
Piano Superiore
Al piano inferiore dell’Antiquarium sono esposte 4 repliche delle famose Cariatidi dell’Eretteo che caratterizzava l’acropoli di Atene. Esse sono realizzate in marmo pentelico, proveniente dalla Grecia.
Queste sono alte 2,06 m e presentano un capitello dorico con delle decorazioni a ovuli. Le Cariatidi ornavano il Canopo della Villa,erano quasi sicuramente collocate intorno alla vasca decorativa ed erano affiancate da altre due statue visibili ora al Piano superiore rappresentanti dei Sileni ,ossi divinità minori recanti in testa dei canestri di frutta.
Sempre al Piano Superiore è stato collocata una statua che raffigura un Coccodrillo a grandezza naturale. In questo caso il marmo utilizzato è il cipollino che arrivava dall’isola dell’Eubea e che rendeva bene le asperità della pelle dell’animale.Il colore inoltre è caratterizzato da venature verdastri che ben si adattavano a un luogo caratterizzato dalla presenza di acqua. Questo stesso marmo viene spesso utilizzato anche negli impianti termali.
All’ interno delle sue fauci è inoltre visibile parte di un tubo bronzeo da cui in realtà fuoriusciva acqua. Dunque il coccodrillo in questione era un elemento decorativo che fungeva da fontana.
Accanto alla statua del coccodrillo sono posizionate le due statue fluviali che rappresentavano rispettivamente il fiume Tevere e il fiume Nilo.Il Tevere presente la lupa con Romolo e Remo e in mano la cornucopia,simbolo dell’abbondanza e della fertilità legato alla presenza dell’acqua. Il fiume Nilo invece presenta la sfinge e recante in mano la cornucopia.
Tutti questi manufatti citati ancora una volta provengono dall’ area Canopo dove oggi troviamo dei calchi mentre gli originali si trovano nel museo di cui stiamo parlando. A seguire è collocata la statua rappresentante probabilmente Ares o Marte , che reca elmo Corinzio e scudo alta 2,41 m. A seguire una bellissima statua rappresentante l’Amazzone con indosso uno splendido chitone.
Piano inferiore
A seguire una copia, da un originale greco opera del famoso scultore Fidia , dell’Amazzone ferita a una gamba che si appoggia su una lancia. Nella sala II pertinente al Piano superiore segue un bellissimo manufatto rappresentante un torso di un ‘ Atleta, da un originale greco realizzato dallo scultore Prassitele, che un tempo abbelliva una delle sale pertinenti al complesso termale situato all’interno della Villa adrianea.
Seguono due statue in marmo greco che rappresentano Atena e Artemide. Nella Sala III del piano superiore troviamo tutta una serie di elementi decorativi pertinenti a un altro edificio importantissimo della Villa Adriana, il cd. Teatro Marittimo considerato il luogo più intimo e anche più amato dall’ Imperatore Adriano dove lui amava rifugiarsi.
A seguire troviamo una serie di Pilastrini o Colonnine riccamente decorate da elementi faunistici e floreali che un tempo decoravano i numerosissimi giardini che caratterizzavano il complesso adrianeo.
Visibile nella stessa Sala una Statua rappresentante una splendida Afrodite ,copia da un originale greco e che andava a caratterizzare un altro edificio della Villa Adriana, il cd. Tempio di Venere Cnido ubicato accanto al Teatro Greco e che in questo caso doveva fungere più che da Tempio da belvedere. Da qui infatti si ammiravano le montagne che cingevano l’antico abitato di Tivoli e che vengono comunemente chiamati Monti Tiburtini o Monti Lucretili.
Al piano inferiore è ospitata anche una splendida statua della moglie di Adriano: Vibia Sabina. Questo in realtà fu un matrimonio combinato dalla moglie dell’Imperatore Traiano cui Adriano subentrò alla sua morte avvenuta nel 117 d.C. I rapporti tra i due coniugi in realtà non furono mai idilliaci, la tradizione vuole che Sabina venne addirittura spinta al suicidio dallo stesso Adriano. Nella stessa sala del piano inferiore è visibile anche un testa femminile rappresentante Giulia Domnia appartenete alla dinastia dei Severi,risalente al III d.C e proveniente sempre dall’ area del Cd.Canopo.
Adriano a Tivoli
Questo fa ritenere che la Villa in realtà dopo la morte dell’Imperatore Adriano avvenuta nel 138 d.C continuasse ad essere frequentata fino al terzo secolo , dopodiché la Villa seguirà il corso della storia. Abbandonata per secoli verrà riscoperta solo in epoca rinascimentale grazie agli scavi promossi dal Cardinale Ippolito II D’Este che a partire dal 1550 ca.si fece costruire nella città di Tivoli , dopo essere stato nominato Governatore la splendida residenza rinascimentale famosa per il suo giardino impreziosito da decine e decine di fontane, la famosa Villa D’Este.