Thomas Ashby a Villa d’Este a Tivoli
Thaomas Ashby a villa d’Este ha avuto un ruolo importante dal punto di vista della sua ricerca archeologica e culturale. Lui nasce da una famiglia borghese del Middlesex nel 1874 e muore nel 1931. Essendo molto dedito alla conoscenza dell’antichità romane, riesce ad avere una borsa di studio presso la Britsh School at Rome. L’accademia britannica di archeologia a Roma, il quale divenne un cosi grande esperto da essere nominato vicedirettore dal 1906 al 1924.
Nel 1924 l’archeologo decise di lasciare l’accademia e di dedicarsi a tempio pieno allo studio della campagna romana. Dove fu in grado in secondo tempo di creare un importante ricerca sia di scavo che fotografica della campagna romana.
Thomas Ashby si concentro in particolar modo a Villa Adriana come a Villa d’Este, dove fu in grado di redigere una vera e propria cronologia delle statue di Villa d’Este. Evidenziando in particolar modo tutto il relativo traffico che vi era tra Villa d’Este a Tivoli e Roma.
L’archeologo con grande cura analizza sia lo sviluppo iniziale della villa grazie all’architetto Pirro Ligorio che comincia il lavoro di costruzione della villa e del suo giardino. Con poi tutti i relativi passaggi dopo la morte del cardinale Ippolito d’Este avvenuta nel 1572.
Sappiamo bene che a causa delle problematiche economiche del cardinale, il cardinale non riusci a vedere la villa conclusa. E pertanto il lavoro su seguito da suo nipote Luigi e poi Alessandro Farnese. Che per un certo periodo divenne proprietario della villa. Il quale fece chiamare Bernini per poter ampliare l’acquedotto che alimentava la villa.
Pertanto Gian Lorenzo Bernini nel Seicento si preoccupò di ampliare la portata dell’acqua come anche grazie all’acquedotto rivellese. Come anche eseguire la fontana del bicchierone.
Lo studio di Thomas Ashby
Grazie alla prestigiosa ricerca e anche alla pubblicazione di vari libri, riusciamo a comprendere come erano collocate le statue all’interno della villa. Visto che le stesse erano di una grande quantità, considerando che il cardinale d’Este oltre a possedere Villa d’Este a Tivoli, possedeva anche il Quirinale come anche Palazzo Taverna nel centro di Roma.
Pertanto fu abbastanza facile adornare la villa con molte statue che provenivano da Roma come ad esempio dallo stesso Palatino o dalla stessa Villa Adriana.
Concludiamo che grazie alla grande documentazione dell’archeologo oggi presso l’archivio Vaticano e l’archivio della accademia britannica, siamo in grado di risalire ad una chiaro e dettagliato storicismo dei primi anni del Novecento laziale ed abruzzese.