Villa Adriana a Tivoli
Villa Adriana a Tivoli: I Banchetti dell’imperatore Adriano con Antinoo
La Villa di Adriano a Tivoli costruita dall’Imperatore Adriano nella prima metà del II sec.d.C (118d.C – 138 d.C) presenta numerosi padiglioni destinati ad aree tricliniari ,ossia ai banchetti, alcune di queste rappresentano anche alcuni dei monumenti più significativi della Villa Adriana che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.
Origine del nome: il triclinio
Nella domus romana la sala destinata ai banchetti è chiamata triclinium che prese il nome dai tre letti, sistemati intorno a un basso tavolo, chiamati kline dove i romani si sdraiavano comodamente su cuscini.
Qui venivano ricevuti gli ospiti durante i banchetti che iniziavano solitamente nel primo pomeriggio e potevano durare fino a notte fonda. I triclinii essendo sale di rappresentanza dove i padroni di casa invitavano e intrattenevano i loro ospiti erano riccamente decorati da affreschi e mosaici. Spesso questi banchetti erano anche accompagnati da spettacoli che servivano a intrattenere i commensali.
Le aree tricliniari della Villa Adriana: la cosiddetta Piazza d’Oro, il Canopo, Edificio con le tre esedre,il Triclinio del Palazzo Antico
L ‘edificio con le tre esedre
Numerose sono le aree tricliniari ossia destinate ai banchetti presenti a Villa Adriana. L’edificio con le tre esedre è uno dei primi padiglioni che si incontra entrando nella Villa Adriana.
Si tratta di una grande sala rettangolare coperta originariamente da una copertura a terrazza e circondata da esedre ossia dei cortili semicircolari circondati da portici che servivano da giardino con una fontana centrale. A nord la sala si apriva inoltre su una grande fontana rettangolare di cui rimane visibile tutta la struttura un tempo ricoperta di marmi preziosi. Questa sala essendo orientata a nord e circondata da acqua doveva quindi essere una sala di rappresentanza estiva, utilizzata dunque durante la bella stagione.
Il complesso inoltre presenta ancora parte dei rivestimenti marmorei preziosi e anche le basi delle colonne sono finemente decorate.Un ambiente dunque estremamente lussuoso dove l’Imperatore Adriano riceveva i suoi ospiti.
La Piazza d’Oro
Il settore orientale della Villa Adriana è occupato dall’area palaziale. La parte più periferica di questi scavi è caratterizzata da una vasta area chiamata la cosiddetta Piazza d’Oro per i ritrovamenti di manufatti preziosi e statue rinvenuti a partire dalla riscoperta della villa in epoca rinascimentale ,grazie agli scavi avviati dal Cardinale Ippolito II d’Este che a Tivoli si fece costruire la sua splendida residenza estiva ossia la Villa D’Este.
A questa area vi si accedeva tramite un vestibolo, a seguire una vasta area adibita a giardino con un canale centrale e circondata da portici. La parte più impressionante del complesso è una serie di edifici che chiudono verso sud la vasta area. Essi erano disposti intorno a un cortile dai lati sinuosi, qui inoltre l’acqua svolgeva un ruolo importantissimo dal momento che il complesso era ricco di cascatelle e canali.
Si tratta dunque di un ninfeo con annessi edifici che si presume dovessero essere destinati ai banchetti durante la bella stagione.
Villa Adriana a Tivoli: Il Canopo
Il Canopo è uno degli edifici più famosi di Villa Adriana. Si tratta di una valle artificiale occupata da un canale centrale circondato originariamente da un portico e chiuso nel fondo da un edificio absidato che serviva da sala per banchetti utilizzato dall’Imperatore Adriano durante il periodo estivo.
Il luogo in realtà rievoca anche la figura del fanciullo amato da Adriano, Antinoo e morto in circostanze poco chiare durante una crociera sul Nilo nei pressi della località di Canopo famosa all’epoca per il tempio di Serapide nell’ottobre del 130 d.C.
Il Canopo dunque oltre a richiamare la figura del giovane amasio amato da Adriano doveva fungere da sala per banchetti,gli ospiti semisdraiati sui letti erano situati al di sotto del portico che correva lungo tutto il canale decorativo mentre Adriano trovava posto insieme ai suoi fedelissimi nell’ edificio che chiude il canale e che viene genericamente chiamato il cd.Serapeo.
Il triclinio acquatico del Palazzo
Una delle ultime scoperte della Villa Adriana, compiute nel febbraio del 2021 dall’Università di Siviglia, è un triclinio che viene a trovarsi in una delle parti più antiche della villa risalente alla prima fase edilizia del complesso adrianeo.
Si tratta di un padiglione circondato da acqua che ricopriva il pavimento della struttura lasciando intravvedere solo una specie d’isola nella parte centrale che si raggiungeva attraverso una serie di passerelle meccaniche che venivano eliminate quando si voleva esaltare lo spettacolo di questa specie di area tricliniare galleggiante. Era una area strettamente privata e riservata ,utilizzata da Adriano e pochi intimi.
L’acqua aveva in questo complesso un ruolo determinante poiché andava ad alimentare anche una serie di fontane situate alle spalle dell’Imperatore mentre di fronte si aprivano giardini curatissimi grazie alla tecnica dell’ars topiaria di cui i Romani furono grandi maestri.
Alimentazione dei Romani: Cosa mangiavano i Romani durante i banchetti?
L’opera più importante sulla cucina romana giunta a noi È quella di M.Apicius che risale forse al II sec.d.C e che si intitola L’Arte culinaria ( De re coquinaria).
La cucina di Apicio è innanzitutto caratterizzata dai condimenti: la lista delle spezie utilizzate in cucina erano numerose.Troviamo lo zafferano, il pepe, lo zenzero, la bacca di mirto, l’aneto, fra gli aromi secchi citiamo la menta, la salvia, l’aglio e i legumi secchi. Fra le piante fresche troviamo le carote, sedano, prezzemolo, il porro, capperi.
L’aceto e il sale erano elementi fondamentali della cucina romana., la materia che legava le salse era spesso la fecola… Non avendo lo zucchero utilizzavano il miele, e naturalmente frutti di vario genere quali datteri, fichi, uva e parecchie varietà di vini cotti. Fra i condimenti troviamo lo strutto fatto con grasso di porco a cui presto si aggiunse la coltura dell’olivo e quindi dell’olio. Come condimento troviamo poi il famoso garum che veniva utilizzato dappertutto e che i greci e i paesi orientali avevano trasmesso ai romani.
Il garum veniva ottenuto con interiora di pesce fatto macerare nel sale. Selvaggina,pollame e uccelli erano utilizzate frequentemente. I quadrupedi quali lepri,ghiri,agnelli,capretti venivano spessi cotti al forno con spezie .Il pesce poteva essere fritto,arrostito o lessato. Molto richieste erano datteri, scampi seppie, aragoste, gamberi, rane, e soprattutto ostriche. Sulle tavole dei romani non mancano uova, e naturalmente formaggi. Il latte veniva bevuto sia fresco che aromatizzato.
Tutti questi piatti spesso venivano presentati in maniera molto teatrale ,usanza poi che venne ripresa anche nel medioevo e nel rinascimento. Tutti questi piatti venivano accompagnati da vini serviti in abbondanza.
“Visite Guidate a Villa Adriana”