Villa d’Este ed il Manierismo
Prima d’inoltrarci nella descrizione di Villa d’Este ed il manierismo a Tivoli è importante sapere cosa si intente per manierismo. Con questo termini si intende un periodo storico ed artistico abbastanza lungo il quale serve a volte a significare in modo abbastanza generico l’arte di tutto il Cinquecento ed in particolar modo l’arte dopo Michelangelo.
Le principale caratteristiche del Manierismo in particolar modo il manierismo romano, vuole affermare una certa libertà interpretativa all’artista abbandonando in tal modo le proporzioni classiche; interpretando in tal modo il dipinto a proprio modo. Come a voler simboleggiare nella maniera dell’artista. Manifestandosi a volte attraverso forme irreali ed aritificiose.
Il Manierismo si chiama cosi; perché tende ad imitare l’ultima parte del Cinquecento ed i pittori di Maniera o Manieristi vengono a sua colta copiati dai pittori del Seicento. Fu lo stesso Vasari a coniare questo termine il quale si riferisce ai pittori che hanno copiato i grandi artisti come Michelangelo e Raffaello.
Ciò che è importante notare che il Manierismo introduce il periodo Barocco in particolar modo del barocco Romano; il ché poi si svilupperà per tutta l’Europa in particolar modo dopo la morte di Raffaello e il Sacco di Roma avvenuto nel 1527.
Quali sono i maestri della Maniera moderna
Il Manierismo di Villa d’Este a Tivoli
Quando facciamo riferimento a Villa d’Este è importante fare una netta distinzione, visto che la costruzione del palazzo di Villa d’Este fu eseguita su commissione del Cardinale Ippolito d’Este. L’architetto ha creato un prospetto tipicamente rinascimentale, con l’idea dei eseguire un nuovo tempio, simile al tempio di Ercole a Tivoli. Pertanto è da evidenziare che l’architetto Pirro Ligorio sviluppa un forma architettonica tipicamente rinascimentale.
Invece per quanto riguarda le decorazioni interne si svilupperanno anno dopo la morte del cardinale d’Este nel 1572. Visto che a causa della mancanza di denaro il Cardinale Ippolito d’Este non riusci a terminare la villa.
Sale e dipinti di Villa d’Este a Tivoli
Scendendo dalla prima rampa di scale si arriva nella sala di Noè dipinta e progettata da Girolamo Muziano, noto pittore Gaetano. L’artista fu comunque aiutato dall’artista Matteo Neroni il quale riesce molto bene nella riproduzione imitativa della valle dell’aniene, con arazzi e tendaggi con scorci di paesaggio tiburtino. La volta invece decorata da Durante Alberti, ricorda la storia di Noè incastonato in una ricca decorazione a grottesca con putti che sostengono lo stemma del cardinale ad ogni angolo.
Lasciando la sala di Noè si arriva alla sala di Mosé ove è visibile un bellisimo affresco di Mosé che fa sgorgare l’acqua per dissetare gli Ebrei. Lasciando la sala si entra nella prima sala Tiburtina completamente affrescata dal noto Cesare Nebbia. Famoso artista Romano che lavoro presso Castel Sant’Angelo, oratorio del Gonfalone, Chiesa Nuova, San Giovanni in Laterano, Santissimi Apostoli e molti altri luoghi di Roma.
Mito di Ercole Vincitore
Anche qui i dipinti si ispirano sempre alla mitologia e alle tradizioni del territorio tiburtino e della valle dell’aniene. Con il mito di Ercole che combatte contro Albio e Bergio, il mito di Vulcano ed infine il noto sbarco dei fratelli Tiburto e Catillo e Coriace. I quali poi diedero la nascita alla fondazione di Tibur.
Arrivando alla seconda sala Tiburtina dove nella volta possiamo ammirare il trionfo di Apollo e la personificazione dei fiumi con la sibilla tiburtina ed il fiume aniene. Lasciando la sala Tiburtina si arriva al Salone delle Fontane dove possiamo notare una magnifica fontana purtroppo in condizioni non buone per opera dell’artista Calandrino. Il quale fece questa fontana rustica dedicata alla Sibilla tiburtina addossandola alla parete. Le decorazione sembra che siano state eseguiti dai noti artisti del manierismo romano Taddeo Zuccari e Girolamo Muziano; già menzionati precedentemente per essere famosi a Roma durante questo periodo storico artistico.
Il salone veniva utilizza come salone di ricevimento, visto la sua posizione centrale alla villa. All’arrivo degli ospiti venivano accolti nel salone centrarle dove al centro della sala si poteva ammirare il convitto degli Dei proprio a rappresentare i banchetti che venivano svolti dal cardinale nel ricevere i suoi ospiti.
Dal salone centrale decorato quasi interamente dai fratelli Zuccari e Girolamo Muziano si accede ai giardini con la discesa alle fontane e continuare la visita nei splendidi giardini di Villa d’Este.