Ne parlano le guide turistiche di tutto il mondo. Un luogo che sorge a pochi chilometri da Roma e che nasconde al suo interno una bellezza enorme. Villa d’Este è quasi un luogo incantato, espressione del Rinascimento.
Quando si parla di Rinascimento italiano si fa riferimento a quel movimento culturale e artistico nato subito dopo il Medioevo (che per definizione fu un periodo buio) teso a riscoprire il concetto di bello, a lanciare nuovamente le arti, la cultura, la letteratura. Un momento di fioritura a 360 gradi per tutto ciò che incarnava il concetto di bellezza.
E non è un caso allora che Villa d’Este viene pensata ed edificata proprio in questo contesto storico per volontà del cardinale Ippolito d’Este, Governatore di Tivoli dal 1550. Ad oggi la villa è un monumento parlante di quel periodo storico così florido dal punto di vista artistico e culturale; una meta di tante visite guidate.
Un’opera alla quale lavorarono i migliori artisti del ‘500
Quando si entra a Villa d’Este si resta subito accecati dall’imponenza dell’opera. A partire dai giardini, arricchiti dai meravigliosi giochi di fontane, fino all’edificio stesso al quale si accedere tramite l’ingresso nel chiostro.
Una volta dentro inizia il viaggio attraverso una serie infinita di stanze, una dopo l’altra, rese ancora più ricche dai dipinti di enorme valore. Le finestre sono imponenti e affacciano sul giardino regalando panorami mozzafiato.
Una struttura concepita appositamente per diventare testimonianza di grandezza e imponenza, non a caso per la realizzazione il cardinale Ippolito d’Este si rivolse ai migliori pittori e architetti del ‘500. All’opera lavorarono, negli anni successivi, anche artisti del calibro del Bernini.
Le tecniche usate per la realizzazione delle fontane
Lo stesso giardino di Villa d’Este con le sue fontane basterebbe a far capire la grandezza di questo edificio. Un luogo immerso nella natura alle porte di Roma; un giardino realizzato a terrazze nel quale decine di fontane e zampilli di ogni genere contribuiscono a creare un’atmosfera quasi irreale.
Le fontane di Villa d’Este furono realizzate con tecniche particolari, senza quindi utilizzare strumenti meccanici di alcun genere bensì ricorrendo al principio dei vasi comunicanti. Un qualcosa che oggi non desterebbe stupore ma che per i tempi fu una sorta di rivoluzione.
Le fontane della villa pescano l’acqua direttamente dall’Aniene, fiume del Lazio affluente del Tevere, mediante una galleria che attraversa la città per oltre 1 chilometro. I getti più alti delle fontane vengono alimentati dalla sorgente Rivellese grazie ad un acquedotto che convoglia acqua dentro una cisterna creata appositamente sotto il palazzo.
Un’opera quasi visionaria e futuristica per i tempi in cui fu realizzata. Anche così si spiega l’interesse tra i turisti di tutto il mondo per questa villa a pochi chilometri da Roma.
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