Un museo archeologico nazionale noto anche con il nome di Museo Archeologico Prenestino che sorge tra le mura del Palazzo Colonna Barberini di Palestrina, edificio datato XI secolo e nato sui resti di quello che fu il Santuario di Fortuna Primigenia.
Ricostruito poi nel XV secolo, deve il suo nome di Colonna Barberini dalle note famiglie che ne furono proprietarie: prima i Colonna e quindi, a partire dal XVII secolo, i Barberini che lo mantennero fino alla Seconda Guerra Mondiale.
Acquistato poi dallo Stato, il palazzo Colonna Barberini divenne infine sede del Museo Archeologico Prenestino a partire dal 1956 custodendo buona parte dei reperti archeologici rinvenuti in città.
Storia del Museo Archeologico di Palestrina
Questa la storia del Museo Archeologico di Palestrina, che inizia quindi nel 1956 andando a raccogliere diversi reperti di enorme valore archeologico rinvenuti nella città di Palestrina, tanto quelli più moderni dei Barberini quanto quelli appartenenti alla collezione della Famiglia Colonna.
Interamente rinnovato nel 1998, il Museo Archeologico di Palestrina ospita ogni anno oltre 20mila visitatori ed è entrato a far parte del Polo museale del Lazio, facendo quindi capo l Ministero dei Beni Culturali.
Nelle sale del museo sono esposti oggi reperti antichissimi provenienti dalla Antica Praeneste ed ai territori circostanti, ordinati per periodi storici di appartenenza.
Cosa vedere al Museo Archeologico di Palestrina
Il Museo Archeologico di Palestrina è articolato su tre piani, al suo interno si possono trovare reperti archeologici quali opere relative al culto di Fortuna; copie romane di capolavori greci, ritratti e rilievi di età repubblicana e imperiale.
L’elemento forse più importante custodito all’interno di questo museo è il mosaico del Nilo, un capolavoro risalente al II sec. a.C. In totale sono 16 le sale che formano il museo, all’interno delle quale è possibile trovare rilievi, statue, opere d’arte di varia natura, mosaici, altari.
Fuori dalle mura del museo è poi possibile ammirare i meravigliosi resti di quelle che furono le strutture architettoniche ed i terrazzamenti dell’antico Santuario della Fortuna Primigenia. Una vasta area archeologica all’aperto di grande valore storico e culturale.